Proprio come mangiare bene e fare esercizio, il sonno è un comportamento fondamentale per il proprio benessere fisico, mentale e sociale. Dopo 18 ore svegli, impieghiamo da un quarto di secondo a mezzo secondo in più per reagire a uno stimolo. E, dopo 24 ore, la capacità del cervello di usare il glucosio cala bruscamente, soprattutto nelle aree preposte al ragionamento e al controllo delle emozioni. Diversi studi hanno dimostrato che mettersi al volante dopo una notte insonne è come farlo da ubriachi. Mentre la carenza di sonno è stata indicata come una concausa di alcuni incidenti che hanno segnato gli ultimi 50 anni di storia, fra cui quello della petroliera Exxon Valdez del 1989, il disastro dello Space Shuttle del 1986 e persino quello di Chernobyl, lo stesso anno.
Numerosi studi hanno chiarito che dormire poco e male ci rende meno efficienti durante la giornata e che, se il problema persiste, può danneggiare la salute in molti modi. Stimare la quantità di sonno necessaria a ciascuno di noi è però difficile, perché ci sono variazioni individuali ma anche perché a volte il problema non sta tanto nel numero di ore dormite, ma nella qualità. Per esempio, chi soffre di apnee notturne va incontro a continui risvegli (di cui a volte non si rende neppure conto) che alterano l’architettura del sonno e creano sonnolenza e altre difficoltà durante il giorno.